“Niccolò Paganini, Ghiribizzi” è l’ultimo lavoro solistico del M° Marcello Fantoni, nostro Docente di chitarra. Francesco Biraghi, noto musicista e critico della rivista trimestrale “Fronimo” (di taglio esclusivamente musicologico, dedicata interamente alla chitarra nonchè fondata da Ruggero Chiesa), gli ha dedicato la seguente recensione:
Marcello Fantoni, nostra vecchia conoscenza, ha il dono dell’eloquenza e ce lo dimostra con una magistrale lettura integrale dei Ghiribizzi di Paganini in un CD Stradivarius ottimamente corredato da note precise e puntuali a firma di Danilo Prefumo. Il chitarrista milanese imbraccia una deliziosa Gallinotti del 1970 e parte nell’ordine numerico originale con un impeto espressivo già tangibile nei soli 19 secondi del primo Ghiribizzo. Ma tranquilli, e solo l’inizio di un fantastico volo attraverso un ricchissimo vocabolario di climi e di affetti di cui lo stesso Paganini, ne siamo certi, sarebbe stato felicissimo estimatore. Fantoni infatti non parte dal principio (peraltro legittimo) di avere di fronte quarantatre pezzi staccati, ma concepisce la lettura dell’intera opera come se si trattasse di una gigantesca suite in quarantatre movimenti. Con un formidabile gusto per il dettaglio e per la ricerca timbrica dosa magistralmente tutti gli ingredienti espressivi che questa musica richiede, anzi pretende, e ci porta a compiere un viaggio musicale di grande bellezza. Alcune scelte sono un po’ estreme, e francamente non mi sentirei di ricalcare le sue orme o di consigliarne una pedissequa imitazione, soprattutto per quanto riguarda una lettura assai libera del solfeggio (valga per tutti il Ghiribizzo 15), per uno stile rubato a volte frastornante o per la scelta di alcuni stacchi di tempo che mi hanno un po’ disorientato (il n. 17 “Le Streghe” per esempio), ma quello che vorrei dire e che alla fine dell’ascolto dei 64 minuti del disco resta una sensazione di grande entusiasmo per la quantità di idee e di atmosfere che l’interprete ci ha saputo offrire; anche le sue scelte più radicali sono quindi funzionali ad un obiettivo ben preciso. Escursioni dinamiche estremamente ampie, vibrato appassionato, scelte agogiche indovinatissime, fantasia interpretativa al massimo livello, anche nell’inventare accordi o note di passaggio prima di un “da capo”, o nell’inserire due armonici o mettere in ottave parallele un inciso nel ritornello. Insomma, Fantoni sciorina una serie di risorse della sua tavolozza interpretativa che ci lascia alla fine entusiasti dell’ascolto. Non vorrei sembrare esageratamente agiografico nei confronti del chitarrista milanese, ma mi viene anche da fare una piccola considerazione quasi polemica (non e normalmente il mio stile, ma invecchiando forse divento un po’ più brontolone…): da anni vedo costantemente alcuni nomi del panorama chitarristico internazionale osannati solo perché mentre suonano danno fondo alle loro capacita mimiche, trasformando le loro performance in assurde esibizioni di smorfie, per assecondare una presunta profondità interpretativa. In questo CD Fantoni dimostra che si può teatralizzare all’estremo la musica paganiniana senza l’aiuto di risorse clownesche ma utilizzando un armamentario tecnico di primissimo ordine asservito all’espressione musicale. E una lezione di metodo di grande valore.
Francesco Biraghi , dal “Fronimo” n.193, gennaio 2021